Bisogna trovare nuove regole a salvaguardia del lavoro e dell’economia
Il PIL dell’Emilia-Romagna, come ampiamente previsto, chiuderà questo anno horribilis con un calo superiore al 9%.
I dati congiunturali presentati da Unioncamere Emilia-Romagna evidenziano la profonda recessione nel settore del commercio. Nei primi nove mesi di questo cupo 2020 a fronte di una sostanziale tenuta del commercio alimentare e di una crescita delle vendite nei supermercati ed ipermercati, si registra un pesante calo nel non alimentare, concentrato soprattutto nel settore moda che riporta un calo medio del 25%. Se si considera che le perdite più pesanti si concentrano tendenzialmente nei negozi di piccola dimensione e con pochi dipendenti e si amplificano in alcuni contesti territoriali, per molti esercenti si parla di cali di fatturato superiori al 50%. Una situazione che senza adeguati sostegni porta inevitabilmente e rapidamente alla chiusura.
Gravemente penalizzata l’industria turistica regionale, che ante pandemia stava vivendo una continua espansione, e per effetto dell’epidemia ha subito una contrazione degli arrivi di oltre il 44% e del 36,6% delle presenze.
Purtroppo anche le stime sulle vendite nel mese di dicembre e sui consumi di Natale non sono positive: l’atmosfera di incertezza ed in particolare le ulteriori restrizioni individuate dal Decreto del 18 dicembre fanno presagire ulteriori cali percentuali a doppia cifra.
Le imprese stanno pagando un prezzo insostenibile all’incertezza e alla mancanza di programmazione del contrasto al Covid.
I dati sottolineano con tutta evidenza che è assolutamente necessario sostenere le categorie economiche del commercio, del turismo e dei servizi a prescindere dall’essere state costrette alla chiusura dai provvedimenti restrittivi del Governo o delle Regioni. Sacrosanto risarcire le attività che sono state costrette alla chiusura, ma si deve pensare anche agli altri settori che hanno subito perdite pesantissime pur rimanendo aperti, subendo gli effetti delle limitazioni agli spostamenti ed il clima di paura ingenerato dalla pandemia. I ristori e le agevolazioni vadano a chi ha subito documentati cali di fatturato.
“Usciremo da questa spirale negativa – dichiara Enrico Postacchini, Presidente di Confcommercio Emilia Romagna – solo attraverso l’impiego audace e lungimirante delle ingenti risorse europee che auspichiamo al più presto saranno messe a disposizione del sistema Paese. Sono necessarie riforme strutturali che sappiano ridare competitività all’economia nel suo complesso e fiducia alle famiglie”.
“Bisogna in ogni caso trovare nuove regole che salvaguardino l’economia ed il lavoro – conclude Postacchini – E’ a forte rischio la tenuta sociale: se è vero che con il virus dovremo imparare a convivere, è assolutamente necessario garantire a chi le regole le rispetta il diritto di poter lavorare.”
L’Ufficio Stampa
Bologna, 23 dicembre 2020
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