Analisi Confcommercio sulla demografia d’impresa nelle 10 principali Città dell’Emilia Romagna
Confcommercio Emilia Romagna ha analizzato le dinamiche della demografia d’impresa del Commercio e del Turismo nelle dieci principali città della Regione, Capoluoghi di Provincia e Cesena, negli anni dal 2008 al 2019.
Sono stati elaborati dati forniti dal Centro Studi di Confcommercio nazionale con il contributo di Si.Camera (Agenzia delle Camere di Commercio).
In dettaglio, è stato analizzato l’andamento dello stock:
- degli esercizi al dettaglio di 13 categorie merceologiche (tra cui alimentari, rivendite tabacchi, farmacie, carburanti, computer, telefonia, libri, giocattoli, tessili, abbigliamento, ferramenta, mobili, commercio ambulante);
- degli alberghi e delle attività di ristorazione.
In generale si segnala che a fronte di un contenuto calo percentuale del numero totale di imprese (da 27.592 del 2008 a 27.013 del 2019, con un saldo negativo di 579, circa -2%) si registra un sensibile calo numerico delle imprese afferenti il commercio al dettaglio, pari a circa un -11% ovvero -1.902 imprese, (da 17.846 a 15.944) ed un contestuale aumento di alberghi (+13,8%, + 226 da 1.638 a 1.864) e di bar e ristoranti (+13,5%, +1.097 da 8.108 a 9.205).
A livello generale nei periodi di riduzione dei consumi si osserva una dinamica negativa della numerosità dei negozi in sede fissa poiché la scomparsa di una quota di domanda espelle dal mercato le imprese più deboli.
La riduzione del numero totale di negozi nelle 10 Città considerate è attribuibile in gran parte (70-80%) a razionalizzazione e scelte imprenditoriali relative all’insufficiente redditività e soprattutto alla competizione di commercio elettronico, centri commerciali e outlet, realtà che molto spesso fruiscono di regole diverse.
“I colossi dell’online – dichiara Enrico Postacchini, Presidente di Confcommercio Emilia Romagna – si giovano di un vantaggio determinante, ovvero di una tassazione pressoché inesistente degli utili d’impresa, a fronte dell’ingente carico fiscale che grava sul piccolo negoziante. Non è possibile andare avanti così! Serve una vera Web Tax”.
“E’ assolutamente strategico – continua Postacchini– il ruolo economico e soprattutto sociale di negozi di vicinato, pubblici esercizi, attività turistiche e servizi che, soprattutto nelle periferie, rappresentano anche un presidio fondamentale per alleviare la tensione sociale e il diffuso senso di insicurezza e per ricucire il legame tra persone, luoghi e imprese, favorendo percorsi di legalità.”
“La desertificazione commerciale genera disagio sociale – prosegue Postacchini – Un recente lavoro del consiglio di analisi economica della Presidenza della Repubblica francese indica che il disagio sociale e la protesta (gilet gialli) non sono esclusivamente collegati alla condizione economica individuale; dipendono molto dalle variabili di contesto che caratterizzano e qualificano la vita delle comunità locali. Tra queste variabili spicca il deterioramento del tessuto commerciale.”
“La costante riduzione delle imprese commerciali – conclude Postacchini – è un’evidenza di assoluta gravità e conferma l’urgenza di intervenire ad ogni livello territoriale, nazionale, regionale e comunale, per garantire sostegno e parità di regole ad un settore, quello del commercio, ormai allo stremo delle forze. Chiediamo una riforma fiscale complessiva per abbassare le tasse e sostenere la domanda interna che vale l’80% del PIL e una nuova programmazione commerciale che faccia perno sulla rigenerazione urbana limitando fortemente la nascita di nuovi centri commerciali. Città belle e che funzionano sono un grande valore sociale ed economico per i nostri territori. Un ‘motore’ di occupazione e crescita che non può girare al minimo”
L’Ufficio Stampa | Bologna, 20 febbraio 2020 |
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Articolo del Corriere Romagna, 26 febbraio 2020
Le seguenti categorie corrispondono alle varie classi che formano la divisione Ateco 2007 G 47 (commercio al dettaglio escluso quello di autoveicoli e di motocicli) e le divisioni I 55 e I 56 della sezione “Attività dei servizi di alloggio e ristorazione”.
Commercio al dettaglio in esercizi non specializzati alimentari e non Include la vendita al dettaglio di diverse tipologie di prodotti presenti all’interno di uno stesso esercizio, come supermercati o grandi magazzini.
Commercio al dettaglio di prodotti alimentari Include la vendita al dettaglio in esercizi specializzati di prodotti alimentari e bevande: frutta e verdura, carni, pesci e crostacei, pane, torte e dolciumi, bevande e altri prodotti alimentari.
Tabacchi Commercio al dettaglio di generi di monopolio (tabaccherie).
Carburante per autotrazione Punti vendita di carburante per autotrazione con stazione di servizio annessa.
Commercio al dettaglio di apparecchiature informatiche e per le telecomunicazioni Vendita al dettaglio in esercizi specializzati di apparecchiature informatiche e per telecomunicazioni (ICT), quali computer, periferiche, attrezzature per le telecomunicazioni ed elettronica di consumo audio e video.
Commercio al dettaglio prodotti uso domestico Vendita al dettaglio in esercizi specializzati di articoli per la casa, quali tessili, ferramenta, tappeti, forniture elettriche o mobili.
Commercio al dettaglio di articoli culturali e ricreativi Vendita al dettaglio in esercizi specializzati di articoli culturali e ricreativi, quali libri, giornali, registrazioni musicali e video, articoli sportivi, giochi e giocattoli.
Commercio al dettaglio di altri prodotti non alimentari Questo gruppo include la vendita in esercizi specializzati di articoli di abbigliamento, calzature ed articoli in pelle, cosmetici e articoli di profumeria, fiori e piante, piccoli animali domestici e alimenti per animali, gioiellerie, mobili per ufficio, negozi di ottica e fotografia e altri prodotti non alimentari. È compresa anche la vendita al dettaglio di articoli di seconda mano in esercizi specializzati.
Farmacie Vendita al dettaglio di prodotti farmaceutici, compresi gli esercizi di vendita di medicinali non soggetti a prescrizione medica.
Commercio ambulante Vendita al dettaglio di prodotti alimentari e non alimentari in banchi su strada pubblica o in un posto fisso all’interno di un mercato.
Commercio al dettaglio al di fuori di negozi, banchi e mercati (altro commercio) Attività di vendita al dettaglio tramite corrispondenza, via Internet, porta a porta, distributori automatici, ecc.
Servizi di alloggio Questa sezione include gli alberghi, alloggi per le vacanze, affittacamere per brevi soggiorni, bed and breakfast, residence.
Servizi di ristorazione Sono comprese le attività di ristoranti, fast-food, rosticcerie, pizzerie, bar, pub, birrerie, enoteche.
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