“Contrastare la criminalità, diffondere la legalità”
26 novembre 2019
“Legalità ci piace”
CONTRASTARE LA CRIMINALITÀ, DIFFONDERE LA LEGALITÀ
Contraffazione e abusivismo sono due piaghe che indeboliscono tutta la filiera del Made in Italy e la salute del sistema Paese, sovvenzionando le catene della criminalità organizzata.
Giunta alla settima edizione, la Giornata di Confcommercio “Legalità, ci piace” è un’iniziativa di analisi, denuncia e sensibilizzazione sulle conseguenze dei fenomeni criminali per l’economia reale e per le imprese.
I fenomeni illegali – contraffazione, abusivismo, pirateria, estorsioni, usura, infiltrazioni della criminalità organizzata, furti, rapine, taccheggio, corruzione – alterano la concorrenza, comportano la perdita di fiducia degli operatori e la diminuzione degli investimenti. Questi fenomeni impattano pesantemente sul sistema economico-sociale, fanno chiudere le imprese oneste, fanno perdere posti di lavoro, non tutelano i consumatori, riducono la sicurezza pubblica e naturalmente alimentano la criminalità organizzata. E costano alle imprese del commercio e dei pubblici esercizi oltre 30 mld di euro di fatturato all’anno (stima Ufficio Studi Confcommercio per il 2019).
“Confcommercio – dichiara Enrico Postacchini, Presidente Confcommercio Emilia Romagna – da anni denuncia l’impatto che la contraffazione e l’abusivismo commerciale hanno sulle imprese in termini di perdita di fatturato e di costi. Per questo chiediamo un inasprimento dell’impianto sanzionatorio, anche per l’utilizzo illecito del web”.
“Ma l’inasprimento dell’impianto sanzionatorio – continua Postacchini – non deve essere l’unico strumento di repressione della contraffazione e dell’abusivismo. E’ fondamentale intensificare ulteriormente i controlli sul territorio e rafforzare l’attività repressiva da parte delle autorità competenti al fine di garantire che le condotte illecite vengano effettivamente individuate e sanzionate”.
“Si auspica, inoltre, la definizione di uno specifico Protocollo di legalità – conclude Postacchini – che consenta un più ampio accesso delle imprese ai benefici derivanti dal rating di legalità, e l’eliminazione della soglia dei 2 milioni di euro di fatturato richiesta quale requisito, nell’ottica di rimuovere ogni disparità di trattamento e al fine di ampliare il controllo di legalità delle imprese”.
L’Ufficio Stampa
Bologna, 26.11.2019
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