Accesso e mobilità nei centri storici: necessarie scelte ampiamente condivise
Dal 1 ottobre 2019 al 31 marzo 2020 nei Comuni aderenti al PAIR (Comuni con più di 30.000 abitanti e Comuni dell´agglomerato urbano bolognese) scattano i provvedimenti antismog, che riguardano le limitazioni alla circolazione e misure emergenziali in caso di sforamento dei limiti di legge per il PM10.
“La perdurante grave crisi che sta colpendo in particolare il commercio di vicinato impone grande duttilità nell’impostare le scelte che caratterizzeranno la fruibilità dei centri urbani – dichiara Enrico Postacchini, Presidente Confcommercio Emilia Romagna. Riteniamo infatti che la valutazione sullo “stato di salute” del comparto debba incidere sulle strategie di gestione della domanda di mobilità in ambito urbano e sulle politiche pubbliche che ne conseguono”.
Il ruolo del Commercio, del Turismo e dei Servizi nelle dinamiche di fruizione ed attrattività delle città è ampiamente riconosciuto come di fondamentale importanza.
“Alcune disposizioni generalizzanti del PAIR, ed in particolare la previsione di estendere entro il 2020 al 100% dei centri storici le Zone a Traffico Limitato – continua Postacchini – continuano a destare particolare preoccupazione, anche in considerazione delle modalità con cui alcune Amministrazioni locali stanno introducendo tali restrizioni, senza adeguato coinvolgimento e condivisione dei portatori di interesse, come abbiamo già rappresentato in diverse occasioni alla Regione. Ogni Città, ogni Centro Storico ha caratteristiche peculiari ed ogni intervento sulla mobilità e vivibilità deve considerare tutte le variabili in campo che fanno di ogni realtà un caso a sé stante: non è possibile offrire la stessa soluzione per situazioni spesso completamente diverse”.
E’ necessario un metodo ed un approccio consapevole e condiviso, privo di posizioni precostituite, che sappia coniugare le esigenze di una mobilità sempre più sostenibile con le esigenze del lavoro e dell’impresa.
“Crediamo che le esigenze del lavoro e più in generale della corretta fruizione delle città – conclude Postacchini – non siano contrapposte alle ragioni di una sempre più impellente tutela della buona qualità dell’aria: è una sfida che richiede l’abbandono di posizioni ideologiche e la capacità di pianificare con equilibrio e buon senso la fruizione delle città e del territorio, rilanciando la tradizionale capacità di concertazione che ha sempre contraddistinto l’Emilia Romagna. E’ ampiamente dimostrato che la politica del divieto non paga, serve una strategia di incentivazione e di condivisione ampia.”
L’Ufficio Stampa
Bologna, 10.09.2019