Continua il calo del numero delle imprese del commercio nel secondo trimestre: servono politiche pubbliche coraggiose per sostenere gli esercizi di vicinato
I dati diffusi da Unioncamere Emilia Romagna confermano nel secondo trimestre 2019 il marcato calo delle imprese commerciali in Emilia Romagna con un saldo negativo di ulteriori 283 imprese del commercio al dettaglio fra aprile e giugno a fronte di 446 nuove imprese e 729 cessate.
“I perduranti dati negativi sulla riduzione delle imprese – commenta Enrico Postacchini, Presidente di Confcommercio Emilia Romagna – confermano l’urgenza di intervenire ad ogni livello territoriale a sostegno del commercio tradizionale con un articolato pacchetto di misure strutturali, sostenendo l’imprenditorialità di settore nella gestione quotidiana della loro attività ed incentivando i necessari processi di innovazione e di ricambio generazionale: da mesi sosteniamo infatti che i perduranti dati sulla riduzione di imprese e vendite configurano un vero e proprio mutamento di paradigma nel settore e non solo un problema congiunturale”.
“Servono politiche pubbliche coraggiose – continua Postacchini – per tutelare il commercio tradizionale che oggi deve fare i conti con una fiscalità pesante, con elevati costi di gestione e con la concorrenza delle grandi piattaforme rispetto a cui non è più rinviabile l’istituzione di una web tax sui servizi digitali, così come è urgente proseguire nel percorso di riforma della Legge regionale 41 sul commercio che deve vedere una nuova fase di rinnovate e condivise programmazioni con gli Enti locali per rigenerare le reti commerciali nelle nostre Città”.
“Il percorso di concertazione avviato su questi temi con la Regione – conclude Postacchini – è la base per procedere nella fase di riforme a sostegno del commercio.”.
L’Ufficio Stampa
Bologna, 06.08.2019