FIPE e Federalberghi Emilia Romagna sul tema “voucher”
Pubblicato sulle pagine del Corriere Bologna del 2 agosto un articolo dedicato al tema dei voucher per il turismo. Di seguito si riporta integralmente il testo dell’articolo.
“Continua a crescere il turismo in Emilia-Romagna, ma purtroppo la salute del settore resta appesa al filo dei voucher e ai contenuti del decreto dignità. Nel giorno in cui l’Osservatorio turistico regionale di Unioncamere ha diffuso i numeri delle presenze nei primi sei mesi del 2018, aumentate del 6,9% con oltre 19 milioni di ospiti sul territorio regionale, scatta la mobilitazione di albergatori e ristoratori che hanno iniziato a fare pressing sul governo tramite le proprie associazioni di categoria. Al centro della preoccupazione: la limitazione dell’utilizzo dei voucher alle sole strutture ricettive. Federalberghi, che può applicare la stagionalità ai propri lavoratori, però, non esulta di certo. Primo, perché tanto ormai la stagione estiva è iniziata e agli addetti non si è potuto applicare il buono lavoro. Secondo, «perché — tanto per parafrasare il segretario regionale di Federalberghi Sergio Donati — non si può creare una lotta di classe fra hotel e ristoranti che sono spesso ospitati negli stessi edifici e hanno gli stessi clienti». Sono poi i numeri comunicati dalla Fipe, la federazione italiana dei pubblici esercizi, a confermare «l’assurdità del decreto dignità» del governo. «Basta guardare le cifre per capire che alberghi, pubblici esercizi e stabilimenti balneari devono poter applicare le stesse regole ai propri lavoratori — precisa Matteo Musacci, presidente di Fipe Emilia-Romagna —: nelle 25.500 imprese del comparto ristorazione emiliano-romagnolo sono occupati 145mila addetti; addetti che nel comparto ricettivo solo solo 34.530». Il rapporto, insomma, è di 4 ai 1. «Poter applicare i voucher ad un settore che vive di picchi stagionali — aggiunge — è l’unica soluzione sensata. Ma lo può essere solo se è una soluzione valida per tutti. I lavoratori, che con i voucher possono essere reclutati molto più rapidamente, hanno tutte le ragioni per essere preoccupati». «Non si capisce — gli fa infine eco il segretario regionale della Fipe, Antonio Gurrieri — per quale motivo il governo debba penalizzare il turismo, settore con segno + da anni e su cui un paese come l’Italia dovrebbe puntare maggiormente». Anche in questo caso sono ancora i dati a parlare. Secondo le statistiche di Unioncamere, elaborate da Trademark Italia, infatti, nei primi sei mesi dell’anno nella nostra regione gli arrivi hanno superato i 5,8 milioni, un +8% sul 2017. Ha poi registrato un aumento sia la clientela nazionale (+6,9% gli arrivi e +5,8% le presenze) sia quella internazionale (+11,4% arrivi e +10,2% presenze). La Riviera nel periodo gennaio-giugno 2018 segna un +4,5% degli arrivi e +4,3% delle presenze. Per l’estate, nel trimestre maggio-luglio si è già registrato un +3,3% di arrivi e un +2,4% delle presenze. Buono anche il bilancio di città d’arte e Appennino”. (Autore: Alessandra Testa).
Scarica articolo: 20180802_CorriereBologna_Voucher