Il Presidente Postacchini sulle aperture dei negozi: per Confcommercio bene un intervento di regolazione sulle festività
Il ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico, Luigi Di Maio, si è detto pronto a riesaminare il decreto Salva Italia del 2012.
Confcommercio condivide l’ipotesi di un intervento di regolazione delle aperture festive nel commercio cambiando le norme del decreto Salva Italia di Monti che hanno deciso la liberalizzazione completa delle aperture dei negozi. “Le liberalizzazioni – commenta Enrico Postacchini, membro di Giunta con delega alle politiche commerciali e Presidente di Confcommercio Emilia Romagna – non hanno portato né maggiore fatturato né un incremento occupazionale. Il fatturato si è spalmato su più giorni nella settimana”. Secondo Postacchini le aperture domenicali sono a questo punto acquisite dal settore, mentre sarebbe utile incidere su quelle delle festività nazionali. “C’è una proposta di legge ferma al Senato – spiega – per prevedere almeno sei chiusure su 12 festività individuate (Natale, Capodanno, eccetera). Sarebbe un primo passo contro l’eccesso di liberalizzazione”.
Secondo gli ultimi dati Eurostat lavora la domenica “generalmente” in Italia il 15,2% degli occupati, quindi quasi 3,5 milioni tra tutti i settori. Nel commercio sono occupate nel complesso tre milioni di persone (ma non tutte impegnate nel lavoro festivo). Il Salva Italia prevede la liberalizzazione completa delle aperture lasciando quindi alle aziende la scelta sulle domeniche e i giorni festivi nei quali alzare la saracinesca. Per quanto riguarda il lavoro il contratto del commercio prevede che le aziende possano chiedere di lavorare fino a 25 domeniche l’anno ai lavoratori per i quali il riposo settimanale è fissato di domenica. Per i giorni festivi (Natale, Capodanno, 25 Aprile, eccetera) il lavoro non è mai obbligatorio ed è sempre previsto che il lavoratore volontariamente decida di dare la disponibilità. Naturalmente per il lavoro di domenica e per quello festivo è prevista una maggiorazione sulla retribuzione.
21 giugno 2018