Confcommercio Emilia Romagna sul Progetto di Legge Urbanistica, in occasione dell’Udienza Conoscitiva
Confcommercio Emilia Romagna ritiene condivisibili le priorità individuate nel provvedimento in discussione, ed in particolare gli obiettivi del consumo zero del suolo, della rigenerazione urbana e della semplificazione delle procedure di programmazione. Secondo Confcommercio proprio l’obiettivo della rigenerazione urbana rappresenta infatti una grande opportunità, per le nostre Città, per rinnovare e riqualificare la propria vivibilità ed attrattività, attraverso progetti condivisi tra Pubbliche Amministrazioni e privati sul territorio. Tuttavia l’estrema complessità dell’impianto normativo proposto, con l’ampio rinvio a successivi strumenti attuativi, rende difficile, oggi, una chiara valutazione dell’impatto reale che esso avrà sul territorio regionale e sull’effettiva raggiungibilità degli obiettivi dichiarati.
Nel merito del provvedimento, per Confcommercio Regionale “appare problematico il funzionamento del nuovo strumento degli Accordi Operativi, sui quali occorre garantire adeguate informazioni e confronto tra le Amministrazioni e la comunità locale”. In questo senso si chiede che vengano rafforzati i meccanismi previsti in tema di consultazione, in particolare per gli interventi che potrebbero interessare aree estese delle Città.
Per quanto riguarda i limiti al consumo di suolo indicati nel Progetto di Legge, Confcommercio Emilia Romagna chiede che siano esclusi, tra gli interventi che possono essere realizzati fuori dal limite del 3%, quelli di ampliamento di fabbricati adibiti all’esercizio di “attività commerciali” di grandi dimensioni.
Si sottolinea infatti come, sul piano puramente urbanistico, l’ampliamento di grandi strutture commerciali abbia un impatto non paragonabile con quello di altri insediamenti produttivi, sia per il consumo di territorio, sia sul piano dell’organizzazione dell’area circostante, per i flussi di traffico generati dai grandi poli commerciali. Allo stesso modo, l’ampliamento di tali strutture commerciali determina importanti modificazioni degli equilibri del mercato locale di cui occorre fin d’ora tenere conto; come occorrerà tenere conto, anche in sede di elaborazione dei nuovi strumenti di pianificazione urbanistica, degli indirizzi già assunti dal Consiglio Regionale in materia di programmazione commerciale.
Preoccupazione viene inoltre espressa rispetto alla durata della fase transitoria per l’adeguamento da parte dei Comuni ai nuovi strumenti urbanistici, che la legge fissa in tre anni, nei quali potranno essere ancora attuate le previsioni dei precedenti strumenti urbanistici. Confcommercio Emilia Romagna chiede pertanto che vi sia un’attenta azione di monitoraggio, in particolare per quanto riguarda le aree e le destinazioni commerciali di grandi dimensioni, per evitare che si possano verificare “fughe in avanti” con incrementi esponenziali della rete distributiva.
Infine, per la Confcommercio Regionale occorre eliminare dal testo attuale del Progetto di Legge l’art. 73 che, modificando in maniera estensiva la Legge Regionale sull’Agriturismo, può prestarsi ad una proliferazione di strutture agrituristiche ben al di là degli obiettivi di equilibrio che sono alla base della specifica norma di settore vigente.
Bologna, 4 maggio 2017
L’Ufficio Stampa