Prime settimane dei saldi: partenza con il piede giusto
I risultati delle prime due settimane di saldi estivi, raccolti attraverso l’indagine congiunturale condotta da Confcommercio Emilia Romagna attraverso il Centro Studi Iscom Group, evidenziano segnali positivi, seppure in un quadro ancora generalizzato di debolezza dei consumi. Il monitoraggio è stato realizzato su un significativo panel di imprese commerciali della regione, composto da punti vendita di beni per la persona, in particolare abbigliamento e calzature (85%).
L’indagine ha evidenziato che per il 36% degli operatori le vendite sono in aumento rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. In particolare rispetto all’anno scorso è più che raddoppiato il numero di imprenditori che ha rilevato un aumento (dal 15% nel 2015 si è appunto passati al 36%) e si è dimezzato il numero di coloro che hanno segnalato una diminuzione.
“A due settimane dall’avvio delle vendite di fine stagione – dichiara Marco Cremonini, Presidente di Federmoda Emilia Romagna – gli operatori tracciano un quadro generale moderatamente positivo. Questo dato è importante anche perché arriva dopo il calo delle vendite registrato nei mesi di maggio e giugno, caratterizzati da un andamento climatico sfavorevole”.
L’indagine conferma la razionalità del processo di acquisto in saldo, che risponde a scelte programmate e ponderate, limitando le spese allo stretto necessario (35%), con una valutazione del prezzo particolarmente attenta (36%) da parte di una clientela esigente, abituata a verificare il prezzo scontato (12% dei casi).
Le temperature del periodo hanno favorito la vendita di capi tipicamente estivi: dalle t-shirt ai costumi e ai bermuda nell’abbigliamento, ai sandali nelle calzature. Tra i prodotti di moda pantaloni larghi e zeppe.
Il valore della spesa media pro-capite è leggermente diminuito per abbigliamento e calzature rispetto all’anno scorso; nel 2016 il valore della spesa media pro-capite nei punti vendita di beni per la persona è di 66 euro.
Se si considera che il nucleo medio familiare in Emilia Romagna è composto da 2,22 componenti (Fonte: ISTAT dati al 31/12/2015) la spesa per famiglia è di circa 146 euro.
La spesa entro i 50 euro è ulteriormente aumentata nel 2016, rispetto al 2015.
È leggermente diminuita invece la spesa tra i 51 e i 100 euro e quella fra i 100 e 200 euro.
Gli acquisti si sono quindi polarizzati tra quelli economici e quelli di fascia media di prezzo.
“La rete commerciale dei punti vendita tradizionali – aggiunge Cremonini – offre occasioni per acquisti di qualità a prezzi convenienti, con il vantaggio di un servizio accurato ed attento alle esigenze della clientela”.