Ballo abusivo, tassazione e norme anti movida spengono la febbre del sabato sera
«Oggi non manca la gente che vuole ballare, ma oltre alle classiche discoteche si sono aperti nuovi posti che consentono un ballo abusivo. È tutta concorrenza sleale. Il nostro è un lavoro da garantire, in primo luogo assicurando la sicurezza del pubblico. In molti di questi luoghi non c’è senso della protezione nei riguardi dei clienti, vengono infilate 5.000 persone in capannoni senza alcuna precauzione, ma dobbiamo arrivare al dramma per bloccare queste pratiche?», provoca il segretario Silb. Solo l’anno scorso la sua associazione ha contato ben 50 segnalazioni per balli abusivi, principalmente nei circoli privati, in dimore storiche e sulle spiagge.
Sul Corriere Imprese Anna Budini e Andrea Rinaldi hanno intervistato Gianni Indino, segretario regionale Silb e presidente di Ascom Rimini:
[…] Rimini farà anche la parte del leone con 53 locali, ma è un leone che ha perso gli artigli, come constata Gianni Indino, segretario regionale Silb: «A Cattolica dei 40 locali che si contavano negli anni 70 ne son rimasti 15, a Rimini c’erano 150 discoteche, oggi sono 50.
Da almeno un decennio — osserva — la “disco” vive una crisi profonda che io attribuisco a tante cose. In primis al cambio di gestione generazionale: c’è chi ha ceduto il locale e chi invece lo ha lasciato ai figli, che a loro volta hanno incontrato non poche difficoltà, quando invece credevano di vivere di rendita.
Ha resistito chi aveva una storia e un background, chi ha saputo trattare il proprio club come un’impresa». […] «Serve un esame di coscienza. Viviamo ancora sugli allori degli anni ‘80 e ‘90, quando arredamento e tecnologia di un club venivano rinnovati ogni anno, invece oggi sono pochissimi quelli che investono», riflette ancora Indino.
(continua a leggere sul Corriere Imprese a pagina 10)